E’ stato il suggestivo Salone Monumentale di Palazzo Gotico ad ospitare sabato 12 settembre la “7^ Giornata del Medico e dell’Odontoiatra” con la cerimonia del Giuramento professionale di 69 giovani laureati neo iscritti all’Ordine provinciale e la premiazione di cinque medici per i 50 anni di laurea, in quello che è ormai diventato una sorta di ideale passaggio di consegne.
L’appuntamento, posticipato rispetto alla tradizionale collocazione primaverile a causa della pandemia e quest’anno particolarmente sentito, è stato coordinato dal Prof. Mauro Gandolfini e si è svolto con un numero limitato di partecipanti in ottemperanza alle norme anti Covid: per l’occasione è stato interamente trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’Ordine dei Medici di Piacenza.
IL “GRAZIE” DEL SINDACO BARBIERI – Il pomeriggio si è aperto con il saluto del sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri: “Grazie per aver mantenuto questa cerimonia – le sentite parole del primo cittadino – questo è stato un anno molto duro, ma voi ci avete dato grande forza e coraggio con la vostra determinazione. Oltre a curare le persone senza sottrarvi ai vostri doveri professionali avete dato sempre di più e questo ha portato anche noi a trovare quel coraggio per andare avanti, ora dopo ora, a ricercare le soluzioni per il nostro territorio. Un territorio in grado di esprimere una capacità di reazione che ha visto il mondo medico impegnato ad individuare soluzioni come quelle delle Usca, dell’eparina, della ricerca nella radiologia. Se Piacenza ha reagito così è per merito di tutti i medici e gli operatori, quelli più visibili e quelli che non sono visibili ma hanno consentito di arrivare a questi risultati”. “Di attestazioni di stima ne avete avute tante – ha aggiunto -, penso che adesso sia il momento di condividere quei percorsi sui temi che vi stanno a cuore e per i quali state lottando da tempo, dai medici di famiglia, al ricambio generazionale alle questioni legate alla medicina territoriale. Per questo penso che il migliore ringraziamento per i medici sia quello di stare accanto a loro, condividendo questi percorsi e aiutandoli e sostenendoli nel raggiungere quei traguardi che sono indispensabili. Oggi abbiamo 69 nuovi medici, questo è un bel messaggio di speranza”.
Patrizia Savarese, capo di gabinetto della Prefettura di Piacenza, ha portato i saluti del Prefetto Daniela Lupo, sottolineando come la professione medica richieda “sacrifici personali fuori dal comune. Sappiamo che il sistema sanitario ha avuto tagli fortissimi, ma i professionisti della sanità pubblica e privata hanno resistito e fatto cose straordinarie con commoventi partecipazioni da tutta Italia e anche dall’estero”. Tra gli ospiti anche Corrado Sforza Fogliani, presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza oltre che vicepresidente Abi e presidente di Assopopolari: “Nel corso della storia – la sua riflessione – le pandemie hanno sempre portato al rinnovamento della società. Occorre fare un esame di coscienza sull’organizzazione della sanità provinciale e guardare cosa la pandemia può insegnare a ciascuno di noi per una società migliore: volgere al bene un grande male che abbiamo avuto”.
LA RELAZIONE MORALE DEL PRESIDENTE – Tanti gli argomenti toccati dal Presidente dell’Ordine Augusto Pagani nel corso della sua relazione morale, che ha ripercorso l’attività svolta nel corso dell’ultimo anno a partire dal convegno nazionale del giugno 2019 con al centro la deontologia professionale (“La deontologia è alla base della nostra professione non è un accessorio da mettere in un cassetto – ha evidenziato Pagani), passando per il ciclo di quattro incontri ospitati dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano su tematiche significative, dalle disposizione anticipate di trattamento, alla tecnologia in medicina, alle vaccinazioni, al rapporto medico paziente. Da rimarcare anche il corso di insegnamento di “Biologia con curvatura biomedica”, attivato nei mesi scorsi per gli studenti del Liceo Classico “Gioia” di Piacenza: “E’ stato un successo, ci auguriamo che una parte di coloro che hanno frequentato le lezioni abbia il coraggio e la fortuna di iscriversi a medicina”. E’ proseguita poi l’attività di vigilanza delle strutture sanitarie avviata negli ultimi anni, mentre a giugno 2019 è stata costituita a Piacenza, per la prima volta in Italia, la Consulta delle professioni sanitarie, successivamente realizzata anche a livello nazionale.
L’Ordine provinciale è poi intervenuto nel dibattito sul nuovo ospedale di Piacenza: “Una opportunità condivisibile – ha spiegato il Presidente -, ma prima della struttura è importante tenere conto di chi ci lavora, ponendo attenzione alla qualità e quantità del personale sanitario. Bisogna fare di più per trattenere nella nostra provincia i tanti bravi professionisti che già operano qui e attrarre quelli che mancano per garantire le necessarie prestazioni ai cittadini”. A questo proposito Pagani ha auspicato che “nelle nostre strutture e nella nostra sanità non ci siano situazioni di tensione o difficoltà per chi lavora, e che vengano al più presto risolti i problemi esistenti, come ad esempio quelli del Reparto di Anestesia e Rianimazione”
Su incarico del Comitato Centrale della FNOMCeO, l’Ordine di Piacenza ha poi presentato al Ministero della Salute e al MIUR la richiesta di aggiungere alla qualifica di Dottore la sigla M.D (Medicine Doctor) per il medico e D.M.D. (Dental Medicine Doctor) per l’odontoiatra: “Oggi, con le tante professioni sanitarie, sarebbe opportuno, come già accade da anni nei paesi anglosassoni, utilizzare questi acronimi in modo da consentire in maniera immediata di capire la qualifica di ciascun professionista, se sia effettivamente medico oppure no”. Lo stesso Pagani, insieme al dottor Marcello Valdini, ha inoltre preso parte ai lavori della Consulta Deontologica Nazionale, chiamata ad esprimersi su tematiche complesse e dibattute: “E’ stato un onore per Piacenza avere due rappresentanti in una consulta che ne annovera 35 in tutta Italia”.
LE SETTIMANE DEL COVID – Il Presidente ha quindi ripercorso le drammatiche settimane della pandemia: “Inizialmente le notizie erano tranquillizzanti e non avevamo ancora chiaro quanto sarebbe stato difficile resistere. Quando invece ci siamo resi conto che con le forze in campo non ce l’avremmo fatta, abbiamo fatto un appello ai medici a dare la loro disponibilità per tutto quello che poteva essere utile: li ringrazio, anche se il numero è stato inferiore a quello che avrebbe potuto a causa di impicci burocratici che hanno impedito una più alta adesione”. “Come Ordine – ha proseguito Pagani – abbiamo cercato di fare la nostra parte, senza volerci sovrapporre all’azienda sanitaria e alle altre istituzioni ma prendendoci le nostre responsabilità e rappresentando richieste, idee e attese dei colleghi impegnati sul campo: abbiamo lamentato le carenze che dovevamo sopportare ed espresso le necessità che ritenevamo più importanti: meno burocrazia, più coordinamento, più tamponi e test sierologici per la ripresa”.
Pagani ha voluto ricordare la telefonata ricevuta dal Ministro della Salute Roberto Speranza: “E’ stata una delle prime testimonianze sul fatto che Piacenza si trovasse nell’occhio del ciclone e mi ha fatto capire che anche a Roma seguivano con attenzione la nostra situazione. Nei giorni più critici ho chiesto ai rappresentanti della Regione, al Presidente e all’Assessore alla Salute, di venire a vedere la situazione drammatica del nostro pronto soccorso a causa delle tante persone che necessitavano di un ricovero”. Richiesta che ha portato alla visita del sottosegretario alla Presidenza Davide Baruffi: “Una visita che è servita, perché due giorni dopo hanno iniziato a trasferire un maggior numero di pazienti nei reparti di terapia intensiva degli ospedali di altre città. Sono contento di aver alzato la voce in quell’occasione, ma devo dire che Bologna mi è stata a sentire dimostrando che la solidarietà esiste”. Se è vero che la nostra città è stata tra le più colpite dal terribile virus, il presidente ha tenuto a sottolineare che “i numeri riferiti al Covid sono una parte dei numeri veri, perché i deceduti per Covid non tengono conto di coloro che non hanno avuto una diagnosi con un tampone e si avvicinano quasi al doppio di quelli che sono i numeri ufficiali”.
Una pandemia – le parole di Pagani – che ha “messo in evidenza pregi e difetti dell’Italia, del Sistema Sanitario Nazionale e della nostra professione: poca programmazione, pochi mezzi e poco coordinamento, ma tanta qualità, generosità, iniziativa e capacità di resistere e reagire all’attacco del virus. In un contesto molto difficile la maggioranza dei medici e degli odontoiatri di Piacenza ha fatto il proprio dovere, lavorando con senso di abnegazione, in silenzio e lo stesso hanno fatto gli altri professionisti sanitari. A loro ho detto un grazie infinitamente grande”. “In questi mesi – ha aggiunto – i medici piacentini hanno ricevuto molti elogi per la loro professionalità e generosità, cosa che ci ha fatto molto piacere; spiace però di avere informazioni, dati e programmi non dall’Ausl di Piacenza ma dagli organi di informazione, come se i medici fossero utenti e non parte importante e attiva della sanità”. La pandemia ha anche costretto a modificare le abitudini professionali: “Abbiamo imparato a gestire i disturbi dei nostri pazienti ponendo particolare attenzione alla raccolta delle informazioni, attuata spesso a distanza tramite contatto telefonico, mantenendo poi per tutta la durata della malattia un frequente scambio di informazioni via telefono, mail, sms o WhatsApp. Proprio la tecnologia ha permesso in qualche caso di stabilire un rapporto ancora più saldo con i nostri assistiti”.
Pagani ha anche parlato della “confusione mediatica” che ha determinato in alcune occasioni “attriti e contrasti anche professionali” provocando l’intervento della Federazione degli Ordini dei Medici “per tutelare immagine e professionalità dei medici e dare una corretta informazione ai cittadini”: “Anche noi lo abbiamo fatto a livello provinciale quando lo abbiamo ritenuto utile e opportuno, mai con intenti polemici o conflittuali”.
L’APPELLO AI GIOVANI MEDICI – Rivolgendosi ai giovani medici in pronto di pronunciare il giuramento, Pagani li ha esortati ad “esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità di comportamento, contrastando ogni indebito condizionamento che limiti la vostra libertà e la vostra indipendenza nella professione. Difendete questi valori, e abbiate sempre il coraggio di non chinare la testa e non far finta di non vedere o di non sapere. Improntate i rapporti fra colleghi ai principi di solidarietà e di collaborazione ed al reciproco rispetto delle competenze, delle responsabilità e delle autonomie professionali. Siate chiari, trasparenti, rigorosi e prudenti nella divulgazione delle informazioni di carattere sanitario ed evitate la pubblicità diretta o indiretta della vostra attività professionale o la promozione delle vostre prestazioni”. A loro anche un altro consiglio: “State attenti nell’utilizzo dei social network e dei mezzi di comunicazione, perché l’eccesso e l’imprudenza possono determinare dei problemi”.
LE ELEZIONI DELL’ORDINE – Allargando lo sguardo al prossimo futuro dell’Ordine, all’inizio di novembre sono in programma le elezioni per il rinnovo degli organi istituzionali, per la prima volta in forma telematica se la FNOMCeO validerà la procedura: “Il Consiglio ha ritenuto di adottare questa procedura anche per evitare problemi e rischi di qualunque tipo, ma non abbiamo ancora avuto una conferma”. Il presidente nell’occasione ha annunciato, non senza commozione, che non si ricandiderà: “Finisce un ciclo durato nove anni, un’esperienza molto bella e gratificante che ho ritenuto giusto interrompere perché credo che l’istituzione debba essere più forte delle persone e in grado di rinnovarsi e portare periodicamente nuova linfa, idee ed entusiasmo. Sarò nella lista, ma solo per fare da testimone per portare per mano, se ci riusciremo, i giovani che faranno parte della nuova squadra e gli amici meno giovani che continueranno a stare nell’Ordine”.
LA CENTRALITA’ DEL PAZIENTE NELLA PROFESSIONE – Nel suo intervento Stefano Milani, in rappresentanza della Commissione Albo Odontoiatri presieduta da Marco Zuffi, ha voluto rimarcare la centralità del paziente nella diagnosi e nel percorso di cura: “La formazione universitaria fornisce le basi senza le quali non è possibile fare medicina, ma oltre a questo vi è un aspetto prezioso e umano che ha a che fare con il comprendere e trasforma la relazione di risoluzione di un problema in una relazione di cura vera e propria”.
“Purtroppo – ha detto Milani in un altro passaggio – recentemente è salita alla ribalta delle cronache la situazione di alcune società di capitale che hanno creato problemi seri a pazienti. Indubbiamente l’ambito odontoiatrico si presta a derive legate all’influenza dell’economia che porta in certi casi ad una degenerazione di quello che dovrebbe essere il rapporto tra medico e paziente: per questo è necessario rinnovare la mentalità dei medici odontoiatri, perché dalla scelta libera dell’odontoiatra di dove e come praticare la professione dipende il futuro del rapporto tra medico e paziente. E’ importante riuscire a mantenere l’orientamento corretto nello svolgere un servizio vero al paziente”. “Voglio augurarvi – ha concluso rivolgendosi ai giovani – di affrontare la professione avendo sempre al centro la figura del paziente e il cammino che si può fare insieme: in questo modo avrete sempre le indicazioni chiare, e con le scelte singole di ciascuno di noi potremo cambiare in meglio e far sì che la professione odontoiatrica raggiunga la nobiltà che merita, senza derive che non le appartengono”.
COVID, LE TESTIMONIANZE DEI MEDICI IN UN LIBRO – E’ toccato al dottor Matteo Guglielmi, giovane medico in forza alle Usca, presentare il libro “Emozioni virali-Le voci dei medici dalla pandemia”, che contiene 37 storie con i racconti del vissuto dei medici italiani durante le drammatiche settimane dell’emergenza sanitaria e raccoglie anche le testimonianze di quattro piacentini: oltre allo stesso Guglielmi, il dottor Nicola Arcelli (Medico di famiglia), il dottor Alberto Bassi (Dermatologo Libero professionista) e il dottor Matteo Silva (Medico di medicina di urgenza): “Non è un testo di natura scientifica – lo ha presentato Guglielmi – ma uno scritto emozionale per arrivare alle persone e i cui diritti d’autore saranno devoluti alle famiglie dei medici deceduti, coloro che hanno lottato in prima linea ma non ce l’hanno fatta”.
LA PREMIAZIONE E IL GIURAMENTO – Spazio quindi alla premiazione per il traguardo dei 50 anni di laurea dei medici Pietro Cavallotti, Massimo Ceriati, Sergio Gherardi, Emilio Inzani, Carlo Mistraletti, Emanuele Pantano, Giovanni Maria Ruiu e, alla memoria, del dottor Claudio Civardi, scomparso a causa del Covid. Nell’occasione è stato dedicato un momento di raccoglimento anche per gli altri medici piacentini che ci hanno lasciato dopo essere stati colpiti dal virus: Abdel Airoud, Gianfranco Conti, Giuseppe Maini, Ubertino Testa. Infine il momento clou della cerimonia con l’emozionante lettura del giuramento da parte di Margherita Basso, la più giovane del nutrito gruppo dei 69 neolaureati, 64 iscritti all’Albo dei Medici Chirurghi e 5 all’Albo degli Odontoiatri. A loro, chiudendo il pomeriggio, si è rivolto ancora il presidente Pagani con una esortazione: “Ragazzi fatevi onore, non abbiate paura, onorate ogni giorno la nostra professione e siatene contenti”.
LA RELAZIONE MORALE DEL PRESIDENTE PAGANI
Relazione morale – Dott. Augusto Pagani
Relazione morale – Dott. Stefano Milani
Presentazione libro “Emozioni virali e voci dei medici dalla pandemia”- Dott. Matteo Guglielmi
Premiazione medici 50 anni di Laurea
Presentazione e giuramento medici neo laureati